Quando ho cominciato ad andare in moto, non conoscevo nessuna altra donna che lo facesse. Avevo e ho tanti amici motociclisti, ma all’epoca nessuna altra ragazza come me con cui confrontarmi, con cui uscire, con cui parlare dell’esperienza meravigliosa che stavo facendo. Ho così iniziato a cercare su internet, in particolare su Facebook, dei gruppi di motocicliste. La prima realtà che ho incontrato è stata MissBiker. Mi sono iscritta subito alla pagina e dopo poche ore avevo già un appuntamento per un aperitivo con altre motocicliste della mia zona. Grazie a MissBiker ho potuto cominciare a scrivere articoli e recensioni, ma soprattutto ho incontrato tantissime altre donne che ora sono diventate le mie amiche più care e tante altre che incontro sempre con enorme piacere ad eventi e raduni. Il motivo principale della mia adesione a questo gruppo è la semplicità e la libertà con cui posso essere motociclista. Non mi sento in dovere di dimostrare qualcosa, di saper guidare bene, di essere bella o brava, una motociclista stilosa o una che fa per forza 1000 km ogni fine settimana. Non ho bisogno di dimostrare nulla, basta solo amare le due ruote e aver voglia di condividere la passione, senza filtri, così come sono.

Per la gratitudine che ho per MissBiker e la stima verso la fondatrice, Lisa Cavalli, ho deciso di voler approfondire con voi la storia di questa community.

Il gruppo nasce nel febbraio 2015, dopo tre anni contava già oltre 5000 iscritte e molti partner che lo hanno supportato e supportano tuttora. Credo che la forza del gruppo possa poggiare su due fattori:

la testa, ovvero Lisa, il suo entusiasmo e la sua limpidezza; Lisa toglie ogni distanza, e questo porta al secondo fattore di forza, la dedizione delle collaboratrici e delle iscritte. Credo che ogni Miss si trovi un po’ a casa nel gruppo, perché spesso è il luogo dove confrontarsi, dove poter dire apertamente quali sono le paure di chi si approccia alla moto. Io in primis all’inizio facevo fatica a condividere i miei timori con altri uomini: i tornanti stretti di montagna, il peso della moto, l’abbigliamento etc etc, Invece tra le Miss ognuna può dire liberamente quello che pensa e trovare risposte a dubbi e domande. Dal gruppo è nato poi un vero e proprio blog che racconta tutto ciò che gira attorno al mondo del motociclismo: nel sito si possono trovare test di moto, abbigliamento e gadget, ma anche diari, interviste e molto altro. Durante l’anno ci sono eventi, corsi, viaggi etc etc Tutto scritto e organizzato da donne per donne. Insomma, i numeri
di MissBiker, sia in termini di quantità che di qualità, sono pazzeschi.

Voglio però curiosare un altro po’ e approfondire con Lisa come è nato tutto questo facendole qualche domanda.

Cominciamo dall’inizio: quando, come e perché (si, voglio sapere tutto!) sei salita per la prima volta su una moto

Ogni donna ha dentro di sé un qualcosa, come un vulcano spento. Nel luglio 2014, dopo un periodo nero di depressione, ho deciso che qualcosa doveva cambiare. Non ero più la stessa, non avevo più stimoli e quel vulcano sentivo che stava per eruttare. Così una mattina andai in un concessionario Yamaha, vidi una bellissima e fiammante MT07 e la presi al volo. Ovviamente non avevo la patente e mi recai subito in autoscuola a chiedere il foglio rosa. All’esame un mese dopo avevo già percorso 5000 km. Ero felicissima!

Come hai pensato di creare un gruppo?

Dopo aver preso la patente A cominciai a cercare amici con cui girare e imparare meglio. Avevo bisogno di ridere, di stare in compagnia, di conoscere meglio questo mondo. Entrai nel motoclub locale ma ero troppo lenta per loro, li perdevo dopo ogni curva e per stare in gruppo dovevo superare i miei limiti. Più volte ho rischiato grosso. Così ho deciso di riunire vecchie amiche motocicliste in un gruppo in modo da dare la possibilità a me e ad altre di conoscersi e magari creare dei legami condividendo la nostra passione. Eravamo 6.

Cosa e’ successo dopo aver visto che in poco tempo avevi gia’ tantissime iscritte?

In poco tempo le iscritte hanno superato le 1000 e ho pensato che sarebbe stato bello ritrovarsi in un raduno al femminile. Così decisi di fissare un numero limitato di 100 e incrociai le dita. In 48 ore chiudemmo le iscrizioni. Non ti dico l’emozione, non dormivo la notte. Al raduno arrivò l’AD di Yamaha che aveva sentito parlare di MissBiker e voleva conoscermi. E’ stato l’inizio di qualcosa.

Quando hai capito che sarebbe stato il tuo lavoro?

A novembre mi chiamò una vecchia amica che era direttrice di una rivista online di motori e mi chiese di fare la blogger. Iniziai a girare, testare auto e moto, scrivere pezzi, aver a che fare con giornalisti e redazioni. Poi mi chiesero di creare un blog al femminile legato alla rivista. Mi misi subito al lavoro ma non amavo che mi si dicesse cosa fare. Così abbandonai il lavoro e decisi di aprire il blog MissBiker. Da lì a poco iniziarono a manifestare interesse molte aziende e ne parlai con i miei genitori. Mi ricordo che mi dissero:” Vai e credi nei tuoi sogni, non perdere questa occasione!”. E così feci.

Quale credi sia la forza del gruppo? Perche’ funziona ed e’ in crescita?

E’ una domanda che mi pongo spesso e non ho una risposta. MissBiker ora conta oltre 5500 ragazze e può andare avanti grazie all’educazione e al rispetto reciproco. Il team di MissBiker (Elena, Ilaria, Mel, Giorgia, Mimì) fanno un grandissimo lavoro di relazione e moderazione. Sono davvero grata a queste donne che reputo straordinarie e grandi amiche. Forse il gruppo prende un’identità dalle persone che lo creano, da come vengono gestite le “emergenze” ma fondamentalmente credo funzioni perchè c’è molta sorellanza. Non ho mai sentito una cosa così. Si sono creati legami importanti tra Miss, io stessa ho avuto l’onore di conoscere e avere come amiche persone eccezionali. Poi sento molta empatia: tutte siamo cadute, tutte dobbiamo imparare, tutte ci siamo passate. E’ questo il senso di un gruppo: crescere assieme e sentirsi se stesse.

Quali soddisfazioni maggiori ti ha dato MissBiker? Quali sono i suoi traguardi più grandi?

Sono cresciuta come persona da quando c’è MissBiker e questa è la mia soddisfazione più grande. Per quanto riguarda il resto: essere citate e collaborare con le maggiori testate giornalistiche, essere state candidate al premio FIM Women tra le realtà femminili più importanti al mondo nel 2016 e 2017, essere contattate da Facebook come speaker, uniche donne e uniche italiane. E poi tanto altro: interviste con le pilote importanti, eventi dedicati e ciliegina sulla torta collaborare con Yamaha per creare una moto con un tocco femminile e presentarla al Wheels&Waves. E’ stata una splendida avventura da Milano a Biarritz a bordo della nostra XSR700 Yamato: uniche donne anche in questo contesto e uniche ad arrivare in moto dopo giorni di viaggio.

Ogni tanto ti fermi a pensare a quello che hai combinato? Sei partita da una passione, e da quella la tua vita e’ cambiata, ma e’ cambiata anche quella di tante altre donne, lo sai, vero?

Sinceramente non me ne rendo tanto conto. Certo, ne sono orgogliosa, soprattutto che le motocicliste abbiano una voce sempre più importante in questo panorama prettamente maschile. Credo molto nel progetto nella sua totalità: dal blog con notizie e test al femminile alla community e tutti i social. E’ un lavoro intenso che occupa tutto il mio tempo. Ma amo immensamente ciò che faccio.

Quali difficoltà hai incontrato in questo cammino? E chi o cosa invece ti ha aiutato di più?

Le difficoltà maggiori sono quelle di far capire che da una passione può nascere un lavoro e che ciò non significa mercificarla. A volte è difficile parlare con la parte maschile di questo settore che ha poca considerazione delle motocicliste ma il tempo mi sta dando ragione visto che il numero delle biker è in costante crescita. Potrei fare una lunghissima lista di persone di cuore che ho conosciuto finora in questo viaggio. Partendo dalle ragazze del MissBiker Team, passando per le collaboratrici, le blogger, le amiche che sanno sempre consigliarmi. E poi ci sono alcune aziende che hanno appoggiato le mie idee fin da subito e che continuano a credere in ciò che faccio.

Progetti per il futuro? Voglio gli spoiler!

Posso dirti poco a dire il vero. Stiamo parlando con molte aziende e progettando tante cose interessanti che verranno pubblicate nei prossimi mesi. Di certo MissBiker non si ferma, anzi, prosegue il suo cammino fatto di passione ed emozioni.

Infine Lisa c’é qualcosa che non ti ho chiesto che vorresti dire?

Da cosa deriva il nome MissBiker? La parola Miss l’ho pensata perchè in moto ci sentiamo sempre ragazzine, perchè ci sentiamo belle. Ma non solo: ho voluto scherzare col nome per far sentire la differenza tra le reginette di bellezza dei vari concorsi , magari appoggiate sulle moto, e le vere motocicliste che, a parer mio, sono di certo più belle.

Grazie di cuore, Lisa!

Sul sito MissBiker si legge “do it with passion”.

Passione è la prima parola che mi viene in mente quando penso alla mia storia motociclistica. Anzi, penso proprio di aver capito cosa sia la passione andando in moto: un fuoco che si riaccende ogni volta che apro il gas in uscita di curva, ogni volta che entro in garage e vedo la moto che mi aspetta per uscire, ogni volta che penso commossa a quello che due ruote e un motore hanno portato nella mia vita.

La passione, come è successo in MissBiker, può essere così forte da cambiare la propria vita e quella degli altri.

Per concludere vi lascio il video che Freeda ha realizzato per raccontare MissBiker.

Potete seguire MissBiker sulla pagina Facebook, iscrivendovi al gruppo Facebook, su Instagram e sul sito ufficiale!