L’estate del 2018 ho vinto un concorso indetto da DONNEINSELLA grazie al quale ho potuto vivere tre giornate al WDW  di Misano, il più grande raduno di ducatisti del mondo. Vincere il concorso significava vivere l’evento  da protagoniste, tra incontri con piloti Ducati, test drive, flat track e divertimento serale.

L’evento in se è stato molto divertente, ho potuto conoscere le altre vincitrici con cui si è creato subito un bel clima. La giornata centrale di questa tre giorni era il sabato mattina, quando siamo arrivate alla Land Of Joy di Scrambler Ducati dove ci aspettavano una decina di Scrambler Desert Sled, l’ultima nata nella grande famiglia delle Scrambler.  Ferruccio, Events Manager di Ducati, ci regala delle bellissime e giallissime maglie Ducati Scrambler da indossare sopra la giacca.

Qualche dato sulla Desert: 803 cc, 75 cv, 176,5 kg e 860 mm di altezza (nota: è possibile abbassarla con la sella optional che riduce il valore di 20 mm). La mia preoccupazione riguardava proprio l’altezza della moto dovuta all’assetto fuori stradistico, motivo per cui ero all’inizio un po’ tesa nelle manovre. Appena partite però questa caratteristica si dimentica:  la leggerezza e la maneggevolezza mi tranquillizzano subito e penso a divertirmi. La sella è stretta (e questo rende agevole cambiare assetto) e non si sentono vibrazioni; l’unico fastidio è il calore del motore, ma è un fastidio relegato alle soste al semaforo ed è sopportabile. La frenata è ottima, modulabile e potente quanto basta, e lascia sensazioni di estrema sicurezza.

Il tour previsto per noi 10 fortunate è stato molto divertente e paesaggisticamente straordinario. Abbiamo accarezzato paesaggi meravigliosi, la salita attraverso le curve e i dolci tornanti dell’Urbinate e del Montefeltro è stata accompagnata dalla classica e galvanizzante sinfonia desmodromica dei 2 a V di Borgo Panigale. Il tragitto tutte curve ci permette di testare seriamente la Desert. Le prime impressioni riguardano l’inserimento in curva: facile, preciso e fluido. L’erogazione consente di usare le marce lunghe a regimi piuttosto bassi, in poche parole, non “strappa”. Nonostante sia una moto pensata per avere anche un’ottima tenuta sull’asfalto, per la prima volta,  sapendo di avere sotto le gambe l’attrezzo adatto, con le braccia ben larghe su un manubrio lontano, sono andata a cercarmi ciò che in genere su strada evito, il maledetto brecciolino!  La sensazione è infatti proprio quella di poter andare in giro tra il desert(o) e lo sterrato, azzannando la strada, magari in piedi sulle pedane!

Un serpentone di Desert con sopra 10 donzelle di giallo vestite ha solcato le dolci colline marchigiane fino ad arrivare in un ospitale ristorantino di Carpegna dove ci è stato offerto un ottimo e lauto pranzetto. Ci siamo riposate e rinfrescate per poi ripartire e tornare al Misano World Circuit.

Il ritorno, per me, è stato più piacevole dell’andata: ormai avevo preso confidenza con la moto e abbiamo letteralmente pennellato le curve che ci hanno fatto planare verso la costa.

In sintesi: facciamoci passare la paura di non toccare, perchè il suo equilibrio dinamico non da problemi di maneggevolezza, piuttosto bisogna fare un pò di attenzione quando si tratta di fermarsi e appoggiare il piede a terra; in questo frangente la leggerezza della moto e la grande leva offerta dal manubrio largo sono di aiuto.  Il fatto quindi che appena rientrata in circuito durante una manovra io abbia perso l’equilibrio e appoggiato la moto a terra, è proprio inspiegabile!!!  🙂